Dietro allo schermo

Far vivere delle emozioni da dietro uno schermo è possibile. È questa, in fondo, la missione di YouTube: dare a chiunque la possibilità di esprimersi in un video. C-Jon, Shanti e Swampe, tre youtuber ticinesi, ci raccontano come.

È sempre in movimento il mondo dei social media. Creativo, divertente e interattivo. Grazie a piattaforme web come YouTube, fondata nel 2005 in California (USA), oggi ognuno di noi può mettersi in gioco, esprimendo la propria creatività in un video. Che venga girato nella propria stanza o per strada, da solo o in compagnia, di giorno o di notte, poco importa: alla base dev’esserci la voglia di comunicare e di intrattenere i propri spettatori. Questo è quanto emerge parlando con Claudio Bazzuri, Shanti Winiger e Mathieu Herrmann – in arte C-Jon, Shanti e Swampe – tre giovani ticinesi che sono sul palcoscenico di YouTube ormai da qualche anno (vedi schede). Li incontriamo separatamente, ognuno nel proprio “habitat” creativo: in uno studio video con attrezzatura professionale, in una stanza dalle pareti lilla con un letto decorato da lucine e per strada, allo skatepark di Lugano. Tre luoghi diversi, che rivelano già molto della loro personalità. 

C-JON

Nome Claudio Bazzuri  
Data di nascita   11 novembre 1991
Provenienza   Mendrisio
Residenza attuale   Bellinzona
Studi   Ingegneria audio e scienze della comunicazione all’USI a Lugano 
Attività principale  Digital content manager per Ticino Turismo

Nome   = Jon SRIC = 
Apertura   12 aprile 2006 
Contenuti   Vlog, tutorial, parodie, musica, “simpatici sproloqui”, video a scelta multipla, …  
Iscritti   178.000, 15% donne e 85% uomini
Altri canali social   Instagram, Twitch, Twitter

Youtuber: sinonimo di nullafacente?

Non è facile definire chi è uno youtuber o a partire da quando lo si diventa. Essenzialmente, lo è chiunque crei dei contenuti video e li carichi con una certa regolarità sul proprio canale YouTube, con lo scopo di divertire o informare il pubblico. «Purtroppo, oggi il termine “youtuber” ha un’accezione negativa – afferma C-Jon – nell’immaginario collettivo è spesso visto come un nullafacente, uno che si sveglia tardi al mattino e che si registra mentre fa le challenge. Questo tipo di youtuber esiste, ma io non mi ci identifico: preferisco essere riconosciuto come videomaker o video editor, che alla fine è anche la mia attuale professione a Ticino Turismo». 

Anche secondo Shanti, in generale c’è molta disinformazione e il pubblico, a volte, tende a dare per scontato che sia un mestiere facile. In realtà, la mole di lavoro non è affatto indifferente e, nella maggior parte dei casi, si arriva anche a sacrificare il tempo libero per portare a termine i propri progetti. «Ogni volta che si pubblica un video, bisogna sapere cosa si sta facendo, a cosa si sta puntando, con chi si sta parlando, quale messaggio si vuole comunicare, controllare che quello che si vuole dire sia giusto, pensare a come formularlo. – Ci riassume Shanti. – Sembrerà banale, ma farsi i capelli e truccarsi – non si è obbligati – porta via molto tempo. I video più complessi vanno scritti. Poi bisogna registrare. Vanno impostate la telecamera e le luci. Adesso sono abituata, ma all’inizio ci mettevo un sacco. Ogni frase che esce male va ridetta. Poi il video va montato. Va fatto girare sui vari canali social. Bisogna rispondere ai messaggi». Un video, insomma, è il frutto di un lungo processo e non è quasi mai a sé stante, ma va inserito in un contesto più ampio: il canale.

Su YouTube si trovano canali di tutti i tipi. Un canale è paragonabile a un settore di un’immensa biblioteca, che può offrire tanti libri dai temi più disparati: musica, moda, sessualità, sport, cucina, blog (o meglio: vlog, un blog sotto forma di video) e chi più ne ha, più ne metta. Spesso è difficile dargli un’unica categoria, proprio perché i video possono essere molto diversi fra loro. Oltre ai contenuti, uno youtuber deve quindi pensare anche agli elementi grafici del proprio canale, come il logo, l’immagine di copertina (il banner) e le anteprime dei video (le cosiddette thumbnail).    

Shanti nella sua stanza dalle pareti lilla, dietro alla telecamera con cui registra tutti i suoi video. FOTO Melanie Türkyilmaz

Relazioni tutt’altro che virtuali

Swampe, il più giovane dei tre youtuber intervistati, oggi ha 19 anni ed è studente liceale. Ha scelto di aprire il suo canale nel 2015: «Sin dall’età di 6 anni sono stato vittima di bullismo. Fino alle medie sono stato escluso ed emarginato dal gruppo, perché dicevano che ero grasso» racconta con sincerità. «Ho iniziato quindi a chiedermi se il problema ero io, o se semplicemente avevo incontrato le persone sbagliate». Da qui, con la speranza di trovare qualcuno nella stessa situazione, è nata l’idea di buttarsi su YouTube. «A quattro anni di distanza, posso dire di aver instaurato dei bei rapporti con i miei iscritti. Ultimamente ho fatto uscire un video sul bullismo – continua – e ho ricevuto quasi 4000 messaggi da gente che è stata vittima come me. Questo dimostra che il mio pubblico è presente non solo per guardare i miei video, ma anche quando ho un problema personale. Si interessa a me, così come io mi interesso a lui. Grazie a YouTube sono diventato più forte, anche a telecamere spente: i complimenti mi hanno aiutato ad acquistare fiducia in me stesso, le critiche mi hanno permesso di farmi una corazza». Si sente spesso parlare di community quasi fosse solo un insieme di numeri, tralasciando il fatto che il pubblico è composto da persone reali. A guardare i video, a condividerli, a scrivere un complimento o una critica, a interagire, insomma, sono delle persone. 

Come Swampe, anche Shanti affronta tematiche sensibili e, sapendo di avere un grande seguito,  cerca sempre di mostrarsi come una figura positiva. «All’inizio volevo sentirmi libera di dire quello che volevo. Ma quando ho cominciato a notare che tanti compravano i prodotti che usavo, facevano quello che facevo io o si tatuavano i miei stessi tatuaggi, mi sono resa conto di avere un impatto reale sulla vita di molti», spiega Shanti. A volte, però, diventare un punto di riferimento può creare situazioni scomode. «Con i temi che tratto, le persone tendono ad affezionarsi. L’anno scorso mi sono sentita costretta a chiamare la polizia perché una ragazza mi aveva scritto che veniva picchiata dai genitori: in quel momento, con grande dispiacere, ho capito che dovevo mettere una barriera, altrimenti rischiavo di venir risucchiata». 

Nome   Shanti Winiger 
Data di nascita   29 dicembre 1989
Provenienza   Locarno
Residenza attuale   Milano
Studi   Bachelor in psicologia a Losanna 
Attività principale   Influencer, content creator

Nome   ShantiLives
Apertura   24 maggio 2013 
Contenuti   Sviluppo personale, psicologia, viaggi, riflessioni, moda, doppiaggi, vintage, beauty, creatività, …  
Iscritti   298.000, 80% donne e 20% uomini
Altri canali social   Instagram, Facebook, Twitter

Celebrità in Ticino

Essere conosciuti su YouTube e su altri canali social significa anche dover imparare a convivere con la popolarità e accettare di diventare dei personaggi pubblici. «Il bello di vivere in Ticino è che qui l’aspetto pompato della celebrità non c’è più di quel tanto. Mi capita di venir riconosciuto per strada, ma l’interazione è molto easy» ci dice sollevato C-Jon. «Negli anni passati ho organizzato un paio di raduni con i miei iscritti, approfittando delle giornate del “Games Week” organizzato in Ticino. C’erano ragazzini che tremavano dall’emozione parlando con me e io mi sentivo più a disagio di loro. È una sensazione strana, perché loro riconoscono la tua voce, sanno tutto di te – o, perlomeno, della tua facciata, di ciò che mostri davanti alla telecamera – e tu non sai niente di loro. Loro ti riempiono di complimenti e tu non sai come rispondere». Per provare a mettersi nei panni di questi giovani spettatori basta cercare il canale di C-Jon su YouTube e guardare, per esempio, due o tre video della serie “Simpatici sproloqui” girati con il suo amico Cincio. O il video di Shanti nel quale apre le porte del suo appartamento e racconta la storia del tavolo della cucina, che oggi funge da isola, ma che una volta era la scrivania di suo padre. Oppure uno di Swampe dove intervista i passanti per le vie di Lugano: pochi minuti per entrare nel loro mondo e avere l’impressione, in qualche modo, di farne parte. Sono dei ragazzi normalissimi, che potrebbero essere i nostri migliori amici, figli, nipoti o vicini di casa, che hanno semplicemente voglia di condividere le loro storie.    

Swampe durante due delle sue attività preferite: parlare e far sorridere le persone. FOTO Melanie Türkyilmaz

Un trampolino di lancio

Gestire un canale su YouTube è un vero e proprio lavoro. C’è chi riesce a vivere di questo, chi invece no. Swampe è sulla buona strada: «Il mio sogno è di iniziare il prossimo settembre a studiare diritto all’università di Zurigo e di riuscire a mantenermi economicamente con la mia passione» ci confessa «Penso che renderei fieri i miei genitori, oltre che me stesso. Non faccio lo youtuber per diventare ricco, ma perché mi piace far sorridere la gente e incontrarne sempre di nuova: finché lo farò con passione, sono sicuro che riuscirò a cavarmela». 

 

Nome   Mathieu Herrmann   
Data di nascita   21 aprile 2000
Provenienza   Vezia
Residenza attuale   Vezia
Studi   Ultimo anno di liceo (indirizzo: scienze umane), a Lugano 
Attività principale   Studente e youtuber

Nome   Swampe
Apertura   5 maggio 2015 
Contenuti   Interviste, vlog, “quanto costa il tuo outfit?”, idiotatest, challenge, …  
Iscritti   107.000, 25% donne e 75% uomini
Altri canali social   Instagram, Facebook, Twitter, Ask

Le entrate degli youtuber sono irregolari e dipendono da molti fattori: dal numero di visualizzazioni dei video, dalle pubblicità sui video, dalle collaborazioni e da altro ancora (vedi l’intervista a lato). Shanti, grazie a YouTube e Instagram, al momento riesce a vivere del suo mestiere da influencer e da un paio d’anni si trova a Milano per realizzare il suo più grande sogno: diventare attrice e doppiatrice. C-Jon, invece, con il suo canale YouTube non ha mai guadagnato abbastanza per potersi mantenere. Negli anni, però, si è costruito delle competenze solide nel campo del video making: «Quella che prima era principalmente una passione, oggi è il mio lavoro. Ho fatto del mio canale un portfolio. L’ho sempre usato per mettermi alla prova, per dimostrare che sapevo fare di più e per far sì che il mio pubblico affezionato ricevesse di settimana in settimana un prodotto sempre migliore».

«La distanza è percepita come nulla»

Intervista a Alícia Iglesias, operatrice sociale, Media educator e fondatrice di The Social Truck

Alícia Iglesias

Come si guadagna su YouTube? 

Il mezzo principale per guadagnare su YouTube è l’inserimento di pubblicità nei video: una volta che il canale conta 1000 iscritti e 4000 ore di visualizzazioni nell’ultimo anno può aderire al programma partner di YouTube per monetizzare i video. Il compenso dipende dal numero di visualizzazioni. Altrimenti, lo youtuber può collaborare con network esterni, che fanno da intermediari fra l’utente e YouTube, o sponsorizzare prodotti di aziende o brand: maggiore è la sua audience, più grande sarà l’interesse dell’azienda di inserire i suoi articoli all’interno dei video. 

In Ticino, i giovani sognano di diventare youtuber?

C’è curiosità, ma per ora il desiderio di diventare uno youtuber non è così forte. Vi è però un gap generazionale: siamo in un’epoca in cui si confrontano più generazioni con un’idea diversa del lavoro. Una parte degli adulti guarda con diffidenza il mondo dei social network come possibili e future piattaforme di lavoro. 

È una professione sicura?

Voler fare lo youtuber è come voler fare l’attore: è difficile spiccare in mezzo a milioni di persone. YouTube offre molta visibilità. La sfida sta però nel mantener vivo l’interesse dell’utenza affezionata e nel contempo aumentare l’audience.  

Gli youtuber possono avere un’influenza sulla vita degli adolescenti?

Tantissima. Mentre in passato  cantanti e attori venivano contemplati da un poster appeso al muro, oggi queste figure di riferimento si sono spostate su piattaforme facilmente accessibili a tutti, come YouTube o Instagram. La distanza tra personaggio e utente è quasi nulla, o così viene percepita: alcuni ragazzi entrano in totale empatia con il proprio idolo e solo in occasione di eventi pubblici si rendono conto che il rapporto non è 1:1, bensì 1:1.000.000. Le grandi aspettative vengono spesso deluse.

Cyberbullismo su YouTube. Esiste? 

È riduttivo parlare di cyberbullismo su YouTube, perché esso può essere divulgato attraverso tanti altri canali su internet, da una mail a un commento su Instagram. È importante, però, non confondere lo strumento con il comportamento: se ho in mano una matita e la ficco nell’occhio di qualcuno, la colpa è mia, non della matita. La stessa cosa avviene su YouTube: a lasciare un commento negativo, a scrivere un insulto o a fare uno scherzo di cattivo gusto sono delle persone, non è YouTube. Non bisogna delegare alla piattaforma la causa di comportamenti malsani. Come in altri ambiti i giovani come anche gli adulti hanno bisogno di comprendere come usare gli strumenti messi a loro disposizione.

Come si può stare vicino ai ragazzi? 

Il compito degli adulti in generale è quello di aiutare i giovani a ragionare sul fatto che essere uno youtuber è un lavoro. Spesso non sanno quello che sta dietro la realizzazione di un video. All’adulto non deve per forza piacere il mondo dei social, ma, visto che si va in quella direzione, sarebbe compito di tutti di informarsi, di sapere come funzionano le nuove piattaforme. Questo permette l’apertura di un dialogo con i propri figli, studenti, ecc. Essere capaci da un punto di vista tecnico non vuol dire essere coscienti delle conseguenze da un punto di vista emotivo e sociale. Per parlare di tecnologia con le generazioni più giovani, ma non solo, bisogna conoscere il contenuto. Internet è un grande universo pieno di micromondi. Abbiamo tutti bisogno di una mappa per muoverci al suo interno.

Altri youtuber ticinesi

1. Manny FreSh trapper, 225.000 iscritti
2. Chris Laway trapper, 16.400 iscritti
3. The Cincio Show vlogger, 13.500 iscritti 
4. Emerold videomaker, 12.800 iscritti
5. CristianMargelia trapper, 10.400 iscritti


Qualche curiosità su YouTube

  • YouTube è il secondo più grande motore di ricerca dopo Google
  • Ogni mese accedono a YouTube oltre 1,9 miliardi di utenti 
  • Ogni giorno i visitatori guardano oltre un miliardo di ore di video, generando miliardi di visualizzazioni
  • Più del 70% del tempo di visualizzazione di YouTube viene totalizzato sui dispositivi mobili
  • YouTube ha lanciato versioni locali in più di 91 paesi
  • È possibile navigare su YouTube in 80 lingue diverse (coprendo così il 95% della popolazione di Interne

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