Cooperazione

Va’ dove ti porta il dado

Sono le 10 di domenica mattina e, con tre amici, ci diamo appuntamento alla stazione di Olten (SO). Con noi abbiamo soltanto il costume da bagno, dei dadi e l’abbonamento generale del treno. Di più non ci serve: oggi abbiamo deciso di non decidere, a guidarci saranno i dadi. Tiriamo: esce il numero 7. Partenza dal binario 7, in direzione di Basilea. Secondo lancio: 1. Scendiamo quindi alla prima fermata, a Sissach (BL). Visto il bel tempo e il caldo, e visto che qui non c’è né il lago né il fiume, optiamo per ritirare i dadi e proseguire nella nostra avventura. I dadi non sembrano però leggere i nostri pensieri: ci ritroviamo in viaggio verso Frenkendorf, poi Liestal, Altmarkt, di nuovo Liestal, tutti comuni lontani dall’acqua. Quando, finalmente, la nuova destinazione è Spiez (BE), un comune situato sul lago di Thun, ecco che una voce dall’altoparlante ci comunica un ritardo di non si sa quanti minuti. È così che, aggirando un po’ le regole, saltiamo sul primo treno che passa, ci ritroviamo a Basilea, ritiriamo il dado e finiamo a Zurigo, dove si conclude anche il nostro lungo viaggio, con un rinfrescante e rigenerante tuffo nella Limmat. 

FOTO Pino Covino

Il gioco dei dadi non ha regole fisse, permette di scoprire posti nuovi e si presta a tutte le età. È adatto a mezzi di trasporto diversi. Per lunghe tratte si consiglia la carta giornaliera.

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